Studio per la definizione delle unità aziendali minime e delle unità aziendali ottimali nelle zone agricole del comune di Roma![]() ![]() Lo studio si svolto in due fasi successive. La prima fase del processo di pianificazione è consistita, secondo quanto indicato dalla normativa di riferimento (Legge Regione Lazio 22 dicembre 1999, n. 38 Norme sul governo del territorio), nell’individuare all’interno delle zone agricole, sulla base degli studi agropedologici e di uso del suolo, sottozone a diversa vocazione e suscettività produttiva. Nell’interpretazione di detta normativa si è tenuto conto del fatto che, sebbene sia espressamente indicato che la classificazione in sottozone ha la finalità di >indirizzarne il migliore utilizzo, la successiva prescrizione prevede che per ciascuna sottozona vadano individuate, con riferimento alle colture praticate od ordinariamente praticabili, l’unità aziendale ottimale e l’unità aziendale minima, e che quest’ultima costituirà, come detto, il presupposto per la definizione della superficie del lotto minimo per l’edificazione residenziale in zona agricola (si veda l’art. 55 – Edificazione in zona agricola – della L. R. 38/99). Lo studio ha riguardato le zone con destinazione ad “Agro romano” del nuovo PRG del Comune di Roma, individuate sugli elaborati grafici 3. Sisemi e regole e disciplinati al Titolo III – Capo II delle NTA (appartenenti alle zone territoriali omogenee di tipo E come definite e disciplinate dall’art. 2 del D.M. per i Lavori Pubblici 2 aprile 1968). L’attività della prima fase di lavoro è stata preceduta da una rilevazione e descrizione delle condizioni socio-economiche, delle caratteristiche fisiche e delle potenzialità produttive del territorio interessato, elaborata sulla base di dati bibliografici e della documentazione e cartografia fornita dalla U.O.2 – Ufficio Pianificazione e Progettazione Generale, ed in particolare:
La classificazione delle aree agricole ha inoltre tenuto conto delle componenti ambientali del territorio e degli obiettivi di riqualificazione ambientale previsti dal nuovo PRG, esplicitati nell’elaborato 44. Rete ecologica e nella corrispondente normativa, fornita dallaU.O.2 – Ufficio Pianificazione e progettazione generale. Nel processo di elaborazione sono stati infine presi in considerazione altri layer di lavoro (strati informativi) derivati da: Ø Carta dei Paesaggi Rurali del redigendo PTPG (Provincia di Roma); Ø Parchi Agricoli Comunali del NPRG di Roma; Ø Carta Tecnica Regionale (CTR) scala 1:10.000 e/o Cartesia. Lo studio del territorio agricolo e la successiva individuazione delle sottozone in funzione della diversa vocazione produttiva e dell’ordinamento agricolo prevalente, è avvenuta quindi mediante la sovrapposizione ( overlay mapping) dei suddetti diversi tematismi.
Gli elaborati cartografici prodotti nella prima fase dello studio
(sia su supporto cartaceo che informatizzato in formato SHP) sono stati i
seguenti: TAVOLA -
II: TAVOLA -
III: TAVOLA -
IV: TAVOLA -
V: TAVOLA -
VI: TAVOLA -
VII: TAVOLA - VIII:
La seconda fase dello studio è consistita, secondo
quanto previsto dalla Legge Regionale sul Governo del Territorio, nella
suddivisione in sottozone del territorio agricolo del
comune di Roma. Nel dettaglio il lavoro ha avuto come obiettivo quello di
rispondere a quanto richiesto dal comma 3 dell'art. 52 (Assetto
agro-forestale del territorio), Capo I (Indirizzi per la redazione degli
strumenti urbanistici), Titolo IV (Tutela e disciplina dell’uso
agro-forestale del suolo) della Legge Regionale 22.12.99 n. 38, così come
modificato dall’art. 2 della L. R. 17.3.03 n. 8 Detta
normativa prevede che, relativamente alle citate
sottozone, dovrà essere indicato, per
ciascuna di esse e con riferimento alle colture praticate od
ordinariamente praticabili, l'Unità Aziendale
Ottimale da determinarsi in base alla piena
occupazione ed al reddito comparabile, determinato ai sensi della
normativa vigente, di almeno una unità lavorativa-uomo (ULU)
e l'Unità Aziendale Minima per l’esercizio in forma
economicamente conveniente dell’attività agricola, da determinarsi in base
all’occupazione non inferiore alla metà del tempo di lavoro ed alla metà
del reddito comparabile di un’unità lavorativa-uomo. Tale Unità aziendale
minima, secondo quanto previsto dal successivo art. 55 della stessa legge,
costituirà il presupposto per la definizione della superficie del lotto
minimo per l’edificazione residenziale in zona
agricola. Si è trattato in sostanza di ricostruire, sotto l’aspetto fisico ed economico, l’azienda che, in base al principio dell’estimo di ordinarietà, possedesse le caratteristiche di rappresentatività di ogni sottozona agricola In seguito all’analisi dei fattori
produttivi ordinari e all’elaborazione dei relativi bilanci aziendali,
redatti applicando i parametri indicati dai supposti legislativi, è stato
possibile effettuare il dimensionamento delle entità produttive, definite
come Unità Aziendali Ottimali, relative alle singole tipologie aziendali,
da cui derivano le Unità Aziendali Minime per la definizione del
lotto minimo di edificazione residenziale in zona
agricola. Per ciascuna
delle tipologie aziendali individuate sono stati redatti i bilanci
ordinari,
allegati allo studio, e riferiti ad una generica annata agraria a pieno
regime produttivo. Le valutazioni economiche, pertanto, sono state
elaborate prendendo in considerazione:
·
Un sistema di
gestione aziendale rispondente ai principi della BUONA PRATICA AGRICOLA
NORMALE (BPAn) così come definita dall’Assessorato per le Politiche
dell’Agricoltura Dipartimento Sviluppo Agricolo e Mondo Rurale (Piano di
Sviluppo Rurale – Reg. CE 1257/99); ·
Gli input
necessari alla corretta gestione dei capitali e delle risorse
aziendali; ·
I prezzi di
mercato per quanto attiene alla valutazione della P.L.V. (Produzione Lorda
Vendibile) aziendale per la definizione del Reddito Netto (R.N.)
dell’imprenditore concreto; ·
I costi
correnti per quanto riguarda la valutazione delle
spese; ·
I
finanziamenti comunitari e Regionali.
Per ciascuna Sottozona si è
inoltre ritenuto necessario elaborare un bilancio ordinario specifico per
le Unità Aziendali Ottimali con ordinamento zootecnico, ciò in quanto tali
tipologie aziendali, diffuse su tutto il territorio, svolgono
un’importante ruolo nell’economia del comparto agricolo romano e
possiedono caratteristiche strutturali peculiari che meritano di essere
considerate nel dettaglio. Si è scelto pertanto di redigere,
per ogni sottozona, più bilanci zootecnici a seconda della specie animale
allevata, ciò al fine di analizzare concretamente le diverse realtà
aziendali presenti sul territorio. In particolare, per
le singole sottozone, sono stati elaborati i bilanci delle seguenti
tipologie di allevamento zootecnico: v
Per la
Sottozona Classe I: -
allevamento
specializzato di bovini da latte; -
allevamento
ovi-caprino da latte e carne. v
Per la
Sottozona classe II,
essendo quella con la maggior concentrazione di allevamenti zootecnici con
un livello tecnico-produttivo piuttosto
elevato: -
allevamento
specializzato di bovini da latte; -
allevamento
specializzato di bovini da carne; -
allevamento di
ovi-caprini da latte e carne; -
allevamento avicoli
di galline ovaiole. v
Per la
Sottozona classe III: -
allevamento
semi-estensivo di bovini da latte; -
allevamento
semi-estensivo di bovini da carne; -
allevamento estensivo
di ovi-caprini da latte e carne. v
Per la
Sottozona classe IV,
trattandosi di aree marginali, poco produttive, caratterizzate da terreni
con fattori orografici e strutturali limitanti (appezzamenti mediamente
acclivi e di piccole dimensioni): -
allevamento estensivo
di bovini da carne; -
allevamento estensivo
di ovi-caprini da latte e carne.
_______________________________ [1] U.L.U. Unità Lavorativa Uomo, pari a 250 giornate lavorative/anno [2]
U.B.A. = UNITA' DI BESTIAME ADULTO. E' l'unità di misura
della consistenza di un allevamento, che rapportata alla S.A.U.
(Superficie Agricola Utilizzata) o alla S.f. (Superficie foraggera)
consente di determinare la densità dell'allevamento stesso. La consistenza
in U.B.A. di un allevamento si ottiene applicando al numero dei capi
presenti in azienda degli appositi coefficienti legati all'età ed alla
specie degli animali che sinteticamente si riportano: |