REGIONE
LAZIO
RomaNatura
PROGETTO LIFE ROMA PER KYOTO
AZIONE PILOTA
INTERVENTO DI FORESTAZIONE
E RIQUALIFICAZIONE
DI UN’AREA SITA PRESSO VIA
ISACCO NEWTON
NELLA RISERVA NATURALE
VALLE DEI CASALI
Finalità
prima di questo intervento di creazione di una copertura di tipo forestale è
quella di realizzare un’azione pilota di tipo dimostrativo sul contributo della
forestazione urbana sull’assorbimento della CO2 quale impegno
ratificato dall’Italia nell’ambito del Progetto di Kyoto.
Il
progetto inoltre ha tenuto presente gli obiettivi dell’istituzione della
riserva naturale della Valli dei Casali, in cui esso è stato localizzato,
prevedendo solo specie autoctone, scartando
quindi specie a rapido accrescimento esotiche o specie estranee al
paesaggio della riserva.
Le
scelte progettuali sono state condotte sia sulla base di informazioni acquisite
per mezzo del materiale bibliografico disponibile (“Studi di Flora, Vegetazione
ed Ecologia del paesaggio delle Aree Naturali Protette gestite da Roma Natura”
a cura del Prof. C. Blasi 2000), sia mediante rilievi di campo eseguiti
direttamente.
La
scelta delle specie impiegate si è basata principalmente sui seguenti criteri:
·
adattabilità alle
caratteristiche stazionali eterogenee soprattutto per quanto riguarda il
fattore edafico, ad elevata variabilità sia in senso orizzontale che verticale,
con proprietà differenti da zona a zona in conseguenza del materiale e della
formazione degli strati di riporto, di difficile caratterizzazione;
·
limitazioni dell’evoluzione
potenziale della vegetazione seriale individuata negli studi di settore, per
l’espansione della rete stradale e per gli effetti diretti sul sistema
microclimatico e idrologico locale;
·
ritmi di crescita e di
produzione di biomassa legnosa coerenti, almeno in parte, con le finalità di
assorbimento della CO2, attraverso l’inserimento di specie legnose
con diversi tassi di accrescimento.
Sono
state quindi prescelte in primo luogo specie :
·
con maggiori caratteri di
frugalità, cioè in grado di adattarsi a
condizioni fortemente eterogenee;
·
termofile e tendenzialmente
euriterme;
·
xero-mesofile e solo
puntualmente igrofile (con l’introduzione limitata di Populus alba) nei confronti delle esigenze di umidità del suolo;
·
eliofile,
·
indifferenti o
oligotrofiche in rapporto alla richiesta di nutrienti del suolo, escludendo
specie con particolari limiti di tolleranza nei riguardi del pH (es. la
sughera).
La
limitazione delle specie esigenti dal punto di vista edafico ed idrico ha
portato conseguentemente ed inevitabilmente ad allontanarsi dalle due serie
della vegetazione indicate come potenziali nell’area d’intervento.
Il
futuro soprassuolo arboreo avrà quindi la funzione di agevolare l’evoluzione
della vegetazione attraverso il miglioramento delle caratteristiche stazionali.
Nell’operare
le scelte progettuali legate alle tipologie d’impianto inoltre si è
tenuto in considerazione:
§
il carattere di intervento di “forestazione” intensivo che il progetto
deve assumere pur essendo ubicato in area urbana;
§
la diversa morfologia e i limiti di spazio delle due aree d’impianto;
§
le esigenze di effettuare una manutenzione il più possibile
meccanizzata;
§
la mancata possibilità di conoscere le caratteristiche edafiche delle
diverse zone, che ha portato a tipologie d’impianto basate non tanto sul
criterio di una zonizzazione delle diverse specie ma sul quello di una
distribuzione “casuale” delle stesse, per ridurre i rischi di fallimento;
§
il ruolo ecologico ed ecotonale delle specie arbustive, attraverso
l’introduzione di fasce di mantello perimetrali ove possibile.
Considerate le caratteristiche dell’area, prima di procedere al vero e proprio intervento di forestazione (che prevederà alcune lavorazioni preliminari del terreno e la successiva messa a dimora su tutta la superficie di specie arboree ed arbustive), il progetto prevede una capillare opera di bonifica che dovrà portare alla eliminazione della vegetazione invadente (rovi e canne) e dei rifiuti sparsi presenti.